Oggi 17 novembre  Giornata mondiale del gatto nero

Un’iniziativa nata per superare, combattere e sfatare le tante superstizioni legate ai felini total black. Non a caso, il giorno scelto è proprio il 17

E è per questo che oggi voglio farli leggere un raccontino scritto alcuni anni fa, esattamente nel 2016 tratto da un episodio che mi è accaduto e nel quale c’è un gatto nero… il mio Spike.

Spike… la vita mia

Ci sono esperienze così difficili da spiegare che bisogna provarle sulla propria pelle per comprenderle, ma talmente forti e uniche che alla fine si vogliono condividere con il prossimo.
Questa che vi racconto è una di loro.

Ho sempre avuto gatti, fin da piccola, il primo all’età di cinque anni e con loro un rapporto speciale. Mi hanno aiutata a superare momenti difficili della mia vita, come piccoli Angeli custodi.
Sei anni fa è arrivato lui, Spike, un persiano nero dolcissimo e coccolone, anche se schivo con le altre persone. Gli ho insegnato tante cose o forse, chissà, le ha imparate da solo. Fatto sta che mi ricorda di prendere i farmaci, riesce ad aprirmi la porta in modo tale che io possa passarvi con la mia sedia a rotelle, agli orari si mette sul letto e comincia a chiamarmi per i riposini che, con la mia malattia, sono costretta a fare. Insomma è diventato come un infermiere a tempo pieno, una sorta di guardiano. È sempre con me, e se mi perde di vista un momento inizia a fare vocalizzi strani, come per chiamarmi, e quando sente la mia voce, corre per restarmi vicino.
È possessivo con le mie cose, tanto che ci si mette sempre sopra e se qualcuno le tocca, lo guarda malissimo.
Se capita che non mi senta bene e sono a letto, resta al mio capezzale. Si mette a cuccia sulla mia pancia e mi annusa la faccia, per farmi sentire la sua vicinanza, oppure si sistema dietro la mia testa, sul cuscino e mette una zampina sui miei capelli, come per rassicurarmi.
Se questo non è dare conforto, non so che cosa lo sia.

Un giorno, uno dei tanti in cui sono stata molto male, era come sempre accanto a me. Quella volta non riuscivo quasi a parlare, e così a fatica sussurravo il suo nome e chiedevo aiuto.
Come se avesse davvero capito la gravità della situazione è corso nella stanza in fondo al corridoio, dove si trovava la mia dolce metà e lo ha portato da me, giusto in tempo… io avevo perso i sensi.
So solo che fu chiamata l’ambulanza e mi sono risvegliata in ospedale.

Per molti sarà soltanto un gatto, per me Spike è… la mia vita!

Viviamo in simbiosi totale. Riesce a sentire ciò che altri non possono, e tutto… senza che io parli.
Alcune persone affermano che i gatti siano dotati di poteri straordinari con i quali riescono a sentire chi sta male e anche altre cose. Non so se questo sia vero, ma di una cosa sono certa, un potere lo hanno sicuramente, ed è quello di donare amore… un amore incondizionato, puro e autentico che va oltre ogni umana ragione.

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2 pensieri riguardo “Oggi 17 novembre  Giornata mondiale del gatto nero

  1. Anch’io ho avuto più di un gatto… Cina, detta Cinella, gattina con tre sole zampe che mi considerava un gatto un po’ diverso da lei, Miou, sua figlia, che , ben conscia di essere un gatto, e quindi diversa da me, non si è mai fatta prendere in braccio, ma mi saltava sulle ginocchia per farsi coccolare, quindici secondi e poi basta, e veniva quando la chiamavo; Red, specie di fantasma di gatto, soriano tigrato rosso (da cui il nome), che è arrivato da me dopo non so quante vicissitudini, e spero che abbia vissuto felicemente i suoi ultimi tre anni. Quando d’estate lasciavo aperta la porta del balcone, colombi e passeri venivano a becchettare dentro la sua ciotola, o a bere la sua acqua, e lui faceva tre passi indietro e li guardava mangiare. Non l’ho mai sentito miagolare, tranne l’ultimo giorno della sua vita, quando più che miagolare ha rantolato un po’, prima di partire per il paradiso degli animali. Quando mi sedevo sul divano, dovunque fosse, arrivava, silenziosamente, e mi saliva delicatamente in grembo; e se mettevo la mano sotto la sua gola mi accorgevo che stava facendo le fusa, vibrando senza suono. Se permetti, ti accludo quello che ho scritto per loro.
    CINA (30/10/98 -56)
    Cinella,
    tutta occhi e fusa,
    tre sole zampe
    e coda da scoiattolo,
    quante mai volte
    ho ringraziato Dio
    per i tuoi discorsi musicali,
    per la tua tenerezza,
    per la tua semplice presenza!
    Dono nel dono,
    mi consideravi
    come un cucciolo
    troppo cresciuto,
    che non sempre
    si lasciava educare.
    Bastava guardarti,
    tutta pelo e niente gatta,
    dolcissima e battagliera,
    curiosa,
    vigile e indifesa,
    per ritrovare slancio
    e scoprire
    nei tuoi occhi d’ambra
    tutti i messaggi d’amore
    che altrove
    non sapevo più leggere.
    Io sono certa,
    al di là del cielo e del tempo,
    che non puoi essere
    un canto finito.
    MIOU (-53)
    Occhi gialli
    tondi e sgranati
    come la civetta
    sacra ad Atena,
    da un tavolo
    ingombro di libri
    sai mendicare
    con dignità assoluta
    briciole di biscotto
    soltanto da me.
    RED (19/9/2017) 270
    Monocromatico,
    occhi e pelo uguali,
    fantasma di gatto
    fulvo come il sole,
    in silenzio
    cercavi il mio calore,
    le mie carezze.
    In silenzio
    lasciavi
    che colombi e passeri
    venissero a beccare
    nella tua ciotola.
    In silenzio
    mi seguivi passo passo.
    Ho sentito la tua voce
    soltanto
    quando eri in agonia.
    A volte
    vorrei somigliarti.
    Da sedici anni convivo con Fusillo, gattone di quasi 7 chili, gran cacciatore, con cui ci facciamo buona compagnia…e spero che continui. Grazie sempre, e ciao!

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