Storia della Cabina Telefonica

L’arrivo in Italia ben 30 anni dopo quella londinese

Oggi voglio fare un tuffo nel passato e così, ho deciso di parlare di qualcosa che alcuni di voi perché troppo giovani non hanno mai usato e cioè: la cabina del telefono.

La prima Cabina telefonica del mondo è stata inaugurata il 12 gennaio 1881 a Potsdamer Platz , Berlino . Per usarla, si doveva acquistare biglietti cartacei chiamati Telefonbillet che permettevano di parlare solo per pochi minuti. Nel 1899 è stato sostituita da un telefono a gettoni.

William Gray è considerato l’inventore del telefono pubblico a moneta negli Stati Uniti nel 1889, e George A. Long è stato il suo sviluppatore. A Londra, invece la prima cabina telefonica è stato probabilmente quella installata nel maggio 1903.

L’installazione della prima cabina telefonica pubblica in Italia, risale al 10 febbraio 1952 in Piazza San Babila a Milano, per iniziativa della concessionaria Stipel. La struttura era in metallo e vetro, materiali con la quale vennero realizzate anche nel corso dei decenni successivi.

Negli anni ’50 nel telefono delle cabine telefoniche non vi erano ancora i tasti numerici che ora conosciamo bene ma una “rotella” che serviva a selezionare la sequenza numerica. Si trattava di telefoni comunque ben funzionanti, che connettevano due utenti anche molto distanti senza molta difficoltà. Questo veniva considerato già un grande passaggio in avanti anche se la qualità del servizio offerto agli inizi delle cabine telefoniche lasciava a desiderare: molti disturbi, voce non sempre ben udibile, interruzioni e altri fastidi erano sempre all’ordine del giorno.

Le cabine del telefono, portarono una grande rivoluzione in Italia, in quanto prima i telefoni pubblici erano installati unicamente presso gli edifici che offrivano servizi al pubblico: poste, bar, edicole e così via. Inoltre, prima dell’arrivo della cabina telefonica in Italia era possibile trovare i telefoni pubblici nei punti specializzati chiamati Posti Telefoni Pubblici. Per servirsene si dovevano comunque utilizzare i gettoni: un classico confermatosi sul territorio del Bel Paese anche negli anni successivi.

Negli anni sessanta/settanta del XX secolo le cabine telefoniche italiane divennero un elemento immancabile delle città italiane. Bastava semplicemente fare una piccola passeggiata in una qualsiasi città italiana per trovare questo tipo di cabine.

Il 1976, invece, è l’anno in cui vennero usare le prime schede telefoniche prepagate. Al tempo era soltanto un esperimento che, però, ebbe un discreto successo tanto che negli anni successivi le schede aumentarono a dismisura. Oggigiorno, però, sono soltanto degli oggetti di collezionismo simili ai francobolli o alle banconote antiche.

Poco dopo sul mercato entrò un tipo di telefono che rimase in vigore dal 1982 al 1987. Si trattava del tradizionale modello della tipologia G+M e ancor oggi è uno dei più ricordati.

Gli anni 2000 segnarono il netto declino dell’uso delle cabine telefoniche. I motivi di questa rapida diminuzione dell’utilizzo risiedeva nel costante progresso dei telefoni fissi e dei cellulari, che diventavano sempre più sofisticati e tecnologicamente avanzati.

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