Una talentuosa artista statunitense scoperta dopo la sua scomparsa
Come ben sappiamo non è la prima volta che artisti talentuosi sono rimasti sconosciuti fino alla loro morte.
È il caso di Vivian Maier, scoperta solo nel 2007 grazie alla tenacia di John Maloof, anche lui americano, giovane figlio di un rigattiere.
Vediamo assieme la storia.
Il giovane Maloof, immobiliarista di professione, ha bisogno di alcune foto e documenti per un libro che intende scrivere sulla storia degli abitanti di un quartiere di Chicago. In una casa d’aste compra una scatola piena di negativi per 380 dollari, espropriati alla Maier che non aveva pagato l’affitto del box dove erano rimasti per anni. Ne sviluppa alcuni. Sono particolari, intensi. Ne condivide qualcuno su internet riscuotendo un grande successo.
Nel 2009 decide di ricostruire la storia di questa bravissima fotografa ma scopre che purtroppo è morta da poco in un incidente.
Inizia così un lavoro che durerà anni, ma grazie a lui conosciamo la vita e le opere di una fotografa che si è dovuta “nascondere” alla società.
Nata nel 1926 era una “tata francese” (la sua famiglia era di origini alsaziane) e viveva in una stanzetta messa a disposizione dalla famiglia presso cui lavorava, coltivando una passione: la fotografia.
Nel tempo libero usciva con la sua macchina fotografica e scattava immagini straordinarie. A quei tempi era impensabile fare foto per la strada, solo negli studi (al chiuso).
Oggi possiamo ammirare una retrospettiva a Genova a lei dedicata con oltre 120 foto in bianco e nero. Ricordiamo che era un’autodidatta e mentre era in vita le sue fotografie non sono mai state esposte né pubblicate.
Oggi i suoi “lavori” costituiscono il racconti di quei tempi, cioè l’America del dopoguerra.
I soggetti sono: bambini, anziani, donne e lavoratori.
La mostra resterà aperta fino all’8 ottobre presso la Loggia degli Abati – Palazzo Ducale Genova.
Per saperne di più e vedere alcune immagine, ecco il sito:
http://www.mostravivianmaier.it/